ARTENA
Palio delle Contrade di Artena
Storia di Artena
Descrizione
Cittadina collinare di origini molto antiche, la cui economia abbina alle tradizionali attività rurali numerose imprese industriali e commerciali. La maggior parte degli artenesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale e nelle località di Colubro, Macere e Via Latina; il resto della comunità si divide tra un certo numero di aggregati urbani elementari e alcune case sparse sui fondi. L'abitato, posto tra due dirupi carsici, è costituito da una parte alta, tipicamente medievale, e da una zona moderna, sviluppatasi nel fondovalle del fiume Sacco. Il territorio comunale, che possiede un'isola amministrativa tra la provincia di Latina e i comuni di Lariano e Velletri, è caratterizzato dal susseguirsi di campi fittamente coltivati, che si spingono da un lato fino alla zona d'alveo fluviale e dall'altro fino alle falde dei monti Lepini; questi ultimi, che si stagliano un po' sfocati sulla linea dell'orizzonte, alternano tratti brulli segnati dal carsismo a fitte distese di macchia mediterranea e a formazioni boschive tipicamente appenniniche, come faggete, castagneti, noccioleti e cerreti.
PALIO DELLE CONTRADE DI ARTENA
STORIA
Il Palio delle contrade nasce da una geniale idea di Ermino Latini, che nel 1990, divenne assessore alla Cultura di Artena.
Era da tempo che si cercava di stimolare l'amministrazione comunale a realizzare un momento d'incontro per tutti i cittadini di Artena e delle Contrade. A Latini venne in mente, sentendo le più disparate opinioni, una sorta di gara che avrebbe dovuto essere il pretesto per rinverdire e rinvigorire la nostra cultura e la nostra tradizione. Attraverso varie riunioni con i rappresentanti delle Contrade si arrivò a stabilire un piccolo vademecum di come sarebbe dovuto essere il Palio delle Contrade. Innanzitutto il periodo preso in considerazione fu, a giuste ragioni, l'intero diciannovesimo secolo e la prima metà del ventesimo. Si stabilì che tradizionalmente il popolo di Artena era un popolo di contadini e pastori, e che quindi tutto il Palio doveva ruotare attorno a questi punti fermi. Solo in seguito, giustamente, si pensò di inserire una splendida coppia di buoi, a ricordare che Artena era la sede dell'università dei "Boattieri": categoria forte di fine secolo, che raggiunse il suo apice dopo l'ingresso del 1900. Tutti i giochi, quindi dovevano richiamare alla mente le tradizionidi questo popolo: straordinario per lealtà e per solidarietà. All'idea del Palio, Artena rispose immediatamente in maniera positiva. Applaudì non solo ai giochi, alla competizione, ma anche soprattutto alla sfilata inaugurativa, ai costumi e alla scenografia.
IL CORTEO STORICO DEL PALIO DI ARTENA
STORIA
Il Palio ad Artena non è una semplice rievocazione storica, ma come scrive in un fascicolo del 1709
Stefano Serangeli, notaio illustre vissuto a Montefortino nel diciottesimo secolo, si era soliti già dal
1701 correre un Palio con i cavalli in occasione della festa di Santa Maria Maddalena, patrona della
città dal XII secolo e la il cui più antico rimando ai festeggiamenti cittadini risale al 1468, descritti
nientemeno negli antichi Statuti di Montefortino redatti in quello stesso anno.
Tuttavia nel momento in cui si decise di organizzare il primo Palio delle Contrade, in epoca
moderna, Il periodo storico di riferimento fu individuato nella prima metà del XVII secolo quando
la nostra città era conosciuta in tutta la Campagna romana con il nome di Montefortino.
In quegli anni, sotto il dominio della famiglia Borghese, la città che nei secoli precedenti era stata
al centro di sanguinose lotte tra le più importanti famiglie nobiliari romane, per la sua posizione
arroccata a guardia della Via Latina e della Valle del Sacco, conobbe uno straordinario periodo di
prosperità grazie all'opera sociale ed architettonica del Cardinale Scipione Borghese che dal
momento di acquisto del feudo, avvenuto ne 1614, investì forze e denaro nella ristrutturazione
urbanistica del borgo seguita ad un intelligente e fruttuoso piano di riqualificazione sociale ed
economica.
A Montefortino in quegli anni trovarono patria notai, medici, filosofi ed altri intellettuali. Si
svilupparono diverse imprese commerciali oltre a quella agricola e silvicola, tra cui le cave e le
fornaci per la produzione di calce che veniva impiegata per la sua ottima qualità in molti cantieri
romani e in altri possedimenti dei Borghese.
Il Cardinale avviò inoltre un'imponente ristrutturazione urbanistica del feudo, con il restauro del
Palazzo, la costruzione del Palazzetto del Governatore e della nuova Piazza coronata dall'Arco
Borghese, la realizzazione del quartiere di Borgo e della Stazione di Posta (attuale Municipio) e del
Convento di S.Maria del Gesù appena fuori Montefortino.
Il Corteo del Palio intende rievocare quel florido periodo storico, ed in particolare un evento che
segnò la vita del piccolo borgo, ovvero la visita di Papa Paolo V Borghese, zio materno del
Cardinale Scipione Borghese avvenuta nel 1615.
È così che il treno storico che si snoda per le vie della città è composto dalle autorità cittadine
dell'epoca e dai rappresentanti delle famiglie nobili di Montefortino, sfilano gli Sbandieratori e
Musici di Artena e le rappresentanze delle dieci Contrade artenesi che si contenderanno il Palio,
nonché le rappresentanze del popolo che rievocano le arti e i mestieri dell'epoca.
Il treno di figuranti accompagna la corte del Papa in visita a Montefortino in arrivo da Villa
Mondragone scortata da Guardie Svizzere e armati.
Il magnifico Corteo viene preceduto da un evento suggestivo e particolare, la "Cena Barocca" in cui
il Cardinale annuncia alle dieci contrade e ai nobili cittadini, nonché a tutta la cittadinanza, che il
Papa suo zio farà visita al borgo e che per l'occasione sarà indetto il "Palio".
GLI SBANDIERATORI E MUSICI “ALFIERI DEL CARDINALE BORGHESE”
STORIA
L'associazione Culturale Sbandieratori e Musici Alfieri del Cardinale Borghese partecipa per la
prima volta al Corteo del Palio di Artena nel 2007 e diventa in breve tempo parte integrante del
Corteo stesso e della Cena Barocca.
L'associazione viene fondata per diffondere anche ad Artena, in seno al Palio, la pratica dell'antica
arte della sbandierata, integrandola ed arricchendola di contenuti sportivi finora inediti nel nostro
territorio senza mai dimenticare la storicità e gli aspetti folcloristici che tale attività tramanda da
diversi secoli.
L'arte della bandiera è tipica del folclore italiano, e veniva praticata quale forma artistica nelle
maggiori corti nobiliari da guerrieri particolarmente abili, infatti l'uso di lanciare in aria vessilli o
bandiere nasce in ambito militare nel medioevo quale mezzo di segnalamento ai diversi reparti
dell'esercito.
Diversamente da altre associazioni di sbandieratori dei Monti Lepini, la tecnica di sbandierata
usata è quella ad aste "piombate", ciò permette all'associazione di potersi confrontare
direttamente con le scuole di bandiera italiane più importanti come la scuola Picena, Faentina e
Ferrarese.
L'associazione infatti è l'unica della Provincia di Roma iscritta in F.I.SB. ed è l'unica nel Lazio a
partecipare ai campionati e tornei nazionali di Bandiera riportando numerosi piazzamenti a podio
specialmente nella specialità di singolo e coppia.
Lo stemma del gruppo ricalca lo stemma araldico della famiglia Borghese con l'Aquila e il Drago
rampanti inseriti su uno scudo di tipo Francese Antico Troncato di colori Bianco e Rosso.
La Corona sovrastante lo scudo è di tipo Principesco e si deve per ricordare il titolo del Cardinale
Borghese in quanto Signore di Montefortino.
Sul Nastro posizionato inferiormente vi è il motto della Città di Artena "Ex Cinere Resurgo"-
Risorgo dalle ceneri.
La Bandiera del gruppo riporta invece una stilizzazione pittorica del più importante monumento
artenese e simbolo del Cardinale, ovvero l'Arco Borghese.
I colori del gruppo bianco e rosso vengono scelti quali abbinamento di colori non presente in
nessuno stemma delle contrade Artenesi, cosi da risultare al di sopra di qualsiasi altra realtà della
città divenendo patrimonio di Artena tutta.
Attualmente l'associazione vanta circa 300 esibizioni in tutta Italia e 70 trofei conquistati in gare e
o campionati nazionali.